Lorenzo Capellini

Ospite 2019 - Fotografo

Lorenzo Capellini inizia l'attività di fotografo a Londra, dove vi abiterà per diversi anni, nel 1958. Nel 1959 un giornale inglese lo manda in Spagna per dei servizi sulla corrida e incontra Ernest Hemingway e con lui assisterà a memorabili corride dei due grandi toreri di allora, Antonio Ordonez e Louis Miguel Dominguin. Sempre nel 1959 diventa fotografo del Mondo di Mario Pannunzio.

Nel 1974, chiamato dal Presidente della Biennale di Venezia Carlo Ripa di Meana, assume l'incarico di fotografo ufficiale del prestigioso istituto culturale veneziano. Con Alberto Moravia va in Africa varie volte per il Corriere della Sera per dei reportages che appariranno sulla terza pagina del giornale. La sua vita professionale prosegue intensa, realizza otre 250 mostre fotografiche personali in Italia e in tutto il mondo.
Pubblica oltre 80 libri e tra questi una collana che realizza con gli amici scrittori sui luoghi da loro amati: con Moravia la sua Africa, con Raffaele La Capria l'isola di Capri, con Marina Valensise la sua Calabria, con Goffredo Parise il suo Veneto, con Giordano Bruno Guerri il Vittoriale di d'Annunzio, con Dacia Maraini la sua Sicilia e con Carlo Ripa di Meana le sue Biennali di Venezia.

Ha viaggiato e fotografato tante cose di mezzo mondo.

L’OBIETTIVO, IL MIO SESTO SENSO

Non c’è grande fotografia senza grande passione e la capacità di vedere ciò che gli altri non vedono. Capellini racconta la sua vita professionale e umana, a cavallo tra gli anni ’60 e i giorni nostri, in un crescendo d’incontri, di viaggi e di passioni, spesso condivise con i grandi artisti e intellettuali del ‘900.
Dialoga con lui Alessandro Comin, giornalista
 

Lorenzo Capellini

Ospite 2019 - Fotografo

Lorenzo Capellini inizia l'attività di fotografo a Londra, dove vi abiterà per diversi anni, nel 1958. Nel 1959 un giornale inglese lo manda in Spagna per dei servizi sulla corrida e incontra Ernest Hemingway e con lui assisterà a memorabili corride dei due grandi toreri di allora, Antonio Ordonez e Louis Miguel Dominguin. Sempre nel 1959 diventa fotografo del Mondo di Mario Pannunzio.

Nel 1974, chiamato dal Presidente della Biennale di Venezia Carlo Ripa di Meana, assume l'incarico di fotografo ufficiale del prestigioso istituto culturale veneziano. Con Alberto Moravia va in Africa varie volte per il Corriere della Sera per dei reportages che appariranno sulla terza pagina del giornale. La sua vita professionale prosegue intensa, realizza otre 250 mostre fotografiche personali in Italia e in tutto il mondo.
Pubblica oltre 80 libri e tra questi una collana che realizza con gli amici scrittori sui luoghi da loro amati: con Moravia la sua Africa, con Raffaele La Capria l'isola di Capri, con Marina Valensise la sua Calabria, con Goffredo Parise il suo Veneto, con Giordano Bruno Guerri il Vittoriale di d'Annunzio, con Dacia Maraini la sua Sicilia e con Carlo Ripa di Meana le sue Biennali di Venezia.

Ha viaggiato e fotografato tante cose di mezzo mondo.

L’OBIETTIVO, IL MIO SESTO SENSO

Non c’è grande fotografia senza grande passione e la capacità di vedere ciò che gli altri non vedono. Capellini racconta la sua vita professionale e umana, a cavallo tra gli anni ’60 e i giorni nostri, in un crescendo d’incontri, di viaggi e di passioni, spesso condivise con i grandi artisti e intellettuali del ‘900.
Dialoga con lui Alessandro Comin, giornalista