Italia, Argentina, Brasile, e ancora Italia. Roberto Cipresso, bassanese di nascita, toscano d’adozione, percorre la sua vita nel solco della passione per il vino. Senza mai fermarsi, senza mai sentirsi arrivato.
Gli studi in agraria a Padova, un master in Trentino con Attilio Scienza e da qui in Toscana, a partire da Montalcino. È il 1987. Un viaggio che dura ancora oggi: l’esperienza con Soldera (Case Basse), Poggio Antico, Ciacci Piccolomini d’Aragona.
La svolta nel 1995 con “La Fiorita”, progetto che Cipresso realizza con due amici di Bassano del Grappa, la sua città: Miki Biasion e Tiziano Siviero. Un’azienda che nel giro di un decennio arriva a una superficie coltivata di 9 ettari dal mezzo iniziale. Nel 2016 la decisione di voltare pagina e concretizzare un sogno inseguito da tempo: dedicarsi al Brunello di Montalcino. Nasce l’Azienda Agricola Roberto Cipresso, grazie a un vigneto cru di Sangiovese, messo a dimora nel 1998, e a un casolare annesso dal nome Poggio al Sole.
Ma il viaggio non ha soste: Cipresso segue molte realtà in 20 diverse regioni italiane e nel contempo svolge consulenze per aziende in Croazia, Brasile, Spagna (Maiorca, Ribera del Duero, Jumilla), Romania, America (CA), Perù, Turchia, Slovacchia, Cile, ma soprattutto Argentina (Mendoza e Cafajate). Ed è in Argentina con l’amico fraterno e socio Santiago Achaval, che nel 1999 prende forma il progetto Achaval Ferrer, seguito nel 2014 da Matervini. Mentre in Brasile collabora con Galvao Bueno nella sua Bellavista Estate a Bagè.